Tutela della proprietà intellettuale
Case History
Proprietà intellettuale e parole chiave “rubate”
Una nota pizzeria, su segnalazione di qualche attento cliente, aveva accertato il comportamento fraudolento di un competitor della zona che, sfruttando le funzionalità di Google ADS, aveva acquistato le parole chiavi legate ai segni distintivi della pizzeria concorrente (nello specifico il logo e lo slogan).
In questo modo, ogni volta che un cliente cercava su Google il nome della pizzeria, compariva l’annuncio (ADS) del competitor, ovviamente in posizione privilegiata, trattandosi di promozione a pagamento.
Tutto questo aveva comportato, nel tempo, ad uno sviamento della clientela con ovvie ripercussioni sui profitti della pizzeria, che si rivolgeva al nostro Studio Legale per una soluzione.
In quel caso, fu sufficiente l’invio di una diffida per porre fine alla condotta in mala fede del competitor, ma in ogni caso la nostra esperienza in materia ci dice che una soluzione stragiudiziale (quindi senza andare in giudizio) è molto frequente in questo ambito (qui, per un approfondimento).
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